La corrente promossa dallo scultore Ilinep ed alla quale hanno aderito i pittori Riccardo Antonelli, Daniel Icaza, Barbara Hardmeier, Franca Cannizzaro, Heidi Fosli, Jette Van Der Lende, Bogdan Chiriton, Marcel Ballan, Daniela Grifoni, e Ljubomir Simonovsky sostiene: il precedente secolo ha visto un'evoluzione tecnologica sproporzionata rispetto a tutto il resto dell'esistenza, tuttavia non si può dire altrettanto per l'evoluzione culturale. Nonostante le grandi conoscenze ed il notevole incremento, in gran parte del pianeta, della cultura di massa, l'azione umana spesso degenera in comportamenti negativi come: l'egoismo, l'edonismo, la sopraffazione, l'ingiustizia, l'intolleranza, l'indifferenza, l'ipocrisia, l' integralismo ecc.ecc.
Il Riflessismo si pone come obbiettivo che il messaggio dell'arte debba servire oltre che a determinare, nelle sue forme espressive, il piacere alla vista, al tatto, all'udito, a riflettere nelle opere il disagio, le debolezze e le negatività umane. Ricavando da ciò che traspare uno sviluppo al pensiero riflessivo che conduca ad influenzare il superamento delle varie negatività.
Quindi l'opera, nelle sue forme e nelle sue azioni deve essere un messaggio di denuncia un urlo di Munch e nel contempo deve ricercare forme espressive di ottimismo che possano condizionare positivamente il futuro.
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